La corretta terapia parodontale per curare le fondamenta del nostro sorriso
Se ci accorgiamo che le nostre gengive hanno qualche problema, sono gonfie ed irritate, la prima cosa da fare è fissare una visita di controllo con il nostro dentista. Meglio non perdere tempo!!
Sarà il dentista, durante la visita parodontale, a capire come vi prendete cura della vostra bocca e del vostro sorriso tramite il sondaggio parodontale , creando una ”mappatura” dei denti , per valutare la salute gengivale e capire se sono presenti delle tasche parodontali.
Tasca parodontale (o gengivale)
Per tasca parodontale si intende lo spazio tra dente e gengiva, dove si accumulano tartaro e batteri. Il segno esteriore e’ dato solo da un gonfiore della gengiva ed eventualmente sanguinamento durante le manovre di igiene orale quotidiana.
Già grazie alla rimozione del tartaro durante le manovre di igiene orale professionale si assiste ad un miglioramento dello stato infiammatorio della gengiva. Se questo non succede, grazie al sondaggio parodontale possiamo valutare la presenza di tasche gengivali e il loro stato.
Queste zone devono essere ripulite attraverso un trattamento che viene chiamato “curettage”.
Il curettage è un intervento chirurgico che viene eseguito in studio sotto anestesia locale, ma in caso di ansia o agitazione del paziente, è possibile ricorrere alla sedazione cosciente. Con questa tecnica il dentista procede alla rimozione del tartaro dalle tasche gengivali, in maniera precisa e asportando i tessuti infetti.
Il curettage a cielo coperto è indicato per intervenire in tasche parodontali non particolarmente profonde. Attraverso dei piccoli “escavatori” manuali o attraverso il laser si procede alla pulizia delle tasche con l’eliminazione del tartaro. Il decorso post-operatorio consiste in una semplice terapia antibiotica e antisettica.
Dopo un mese dal primo trattamento si esegue una visita per valutare la guarigione dei tessuti, con la completa scomparsa della tasca parodontale. Se, invece, permangono ancora degli stati infiammatori, sarà necessario un trattamento detto curettage a cielo aperto (o chirurgia parodontale), per debellare più drasticamente il problema. E’ necessaria l’incisione della gengiva, la rimozione del tartaro e dei tessuti infetti e la levigatura delle radici. Successivamente si riposiziona il lembo gengivale e vengono applicati punti di sutura. Il decorso post-operatorio prevede una cura antibiotica e una scrupolosa ma delicata igiene orale.
Recessioni gengivali
Se non rimosso il tartaro continua nel tempo ad accumularsi, generando una recessione della gengiva e un progressivo atrofizzarsi dell’osso con possibilità di perdita dei denti, non più sostenuti dal sostegno osseo.
Le recessioni gengivali sono spostamenti, in direzione della radice, del margine della gengiva che circonda ciascun dente. La conseguenza, da non sottovalutare, è l’esposizione della superficie radicolare.
Possono diventare fastidiose poiché si avverte una sensibilità agli stimoli termici non indifferente, poiché la radice, diversamente dalla corona, non e’ più ricoperta da smalto, isolante del dente.
Cause di recessione gengivale:
- Parodontite – collegata anche a una non corretta igiene orale domiciliare
- Carenza di vitamina C
- Bruxismo (digrignamento dei denti)
- Malocclusioni dentali
- Cattive abitudini come il fumo, il piercing labiale o traumi prodotti dallo sfregamento di penne o altri oggetti sulle gengive.
- Fattori familiari predisponenti
- Spazzolamento scorretto
E’ possibile intervenire chirurgicamente per la cura della recessione gengivale quando quest’ultima si trova ad uno stadio talmente avanzato che le terapie non chirurgiche (curettage) non sono sufficienti.
La cura della recessione gengivale minimizza le possibilità di perdita dei denti, anche se la prevenzione e la corretta igiene orale sono la base della salute orale.
E’ consigliabile sottoporsi alle visite di controllo e alle sedute di igiene orale professionale almeno ogni 6 mesi, per prevenire complicanze e fastidiosi trattamenti chirurgici.